Il Punto di Unione

DSC02085

La questione del punto di unione viene illustrata molto bene nei libri di Castaneda per mezzo delle spiegazioni di don Juan, per cui qui mi limito ad aggiungere alcuni dettagli e fornire connessioni che spero possano chiarire ulteriormente l’argomento.

Alla visione energetica gli esseri viventi appaiono come aggregati di campi energetici tenuti assieme da una forza, un aspetto dell’energia, che i toltechi chiamarono “aspetto vibratorio dell’energia” o “lato splendente dell’infinito”. Questo aspetto dell’energia è di fatto ciò che mantiene l’unità dell’essere. Quando tale aspetto dell’energia viene meno anche l’unità dell’essere cessa e l’infinito può infiltrarsi tra le emanazioni interne; la morte prende allora il sopravvento.

Gli esseri che appartengono a un determinato mondo (o universo) subiscono la pressione delle emanazioni che costituiscono quell’universo, ovvero quell’allineamento. I loro campi energetici interni non possono fare altro che rispondere a tale pressione, assumendo lo stesso allineamento del mondo di cui fanno parte.
Questa pressione costringe una certa parte dei campi energetici interni all’essere a convergere in un punto specifico che i guerrieri chiamano “punto di unione” o “punto di assemblaggio”; il punto di unione esiste di per sè, ha indipendenza potenzialmente; fa da guida per l’esatto allineamento. La definizione di punto di unione mette in chiaro l’effetto della concentrazione delle emanazioni interne e della loro corrispondenza con l’allineamento: quella è l’area in cui si unifica la consapevolezza, producendo percezione e poi interpretazione del mondo. di fatto nio SIAMO la posizione del punto di unione, in quanto questa determina non solo la natura del mondo cui apparteniamo, ma anche le nostre caratteristiche personali, fino nei minimi dettagli.

La posizione del punto di unione non è naturale ma indotta, ogni specie ne apprende l’esatta collocazione tramite un processo educativo socialmente condiviso. Tale processo educativo ha uno scopo pratico, cioè condividere la stessa interpretazione del mondo dei propri simili. Da quando nasciamo ogni nostro simile ci insegna la esatta definizione percettiva degli elementi che compongono il mondo degli uomini fino a che noi disponiamo di un inventario del mondo. Questo inventario viene sostenuto e reiterato continuamente per mezzo del dialogo interno. E’ per questo che in sostanza noi e lo stato della realtà in cui ci troviamo siamo la posizione del punto di unione.

Potremmo agevolmente liberarci dell’inventario corrente, semplicemente interrompendo il dialogo interno e lasciando che il corpo energetico realizzi un nuovo allineamento.
Il problema però è la modalità dell’attenzione che abbiamo acquisito. Per fissare in modo così preciso e definitivo la posizione del punto di unione noi abbiamo appreso dei rituali che canalizzano l’attenzione stessa in modo ossessivo su particolari insignificanti del mondo. Così questi particolari diventano fulcri di condensazione dell’attenzione la quale canalizza l’energia disponibile e blocca il naturale movimento del punto di unione. Tutta la nostra energia è utilizzata in questo meccanismo perverso e questo accade sia in stato di veglia che mentre dormiamo. Infatti, sebbene mentre si sogna il punto di unione sia libero di muoversi (perciò i sogni godono di altre regole), il modo in cui usiamo l’attenzione nei nuovi allineamenti è lo stesso che abbiamo imparato nella posizione ordinaria. E’ questo il motivo principale per cui risulta così difficile fare e soprattutto sostenere in modo sufficientemente coerente e continuativo i sogni lucidi.
Quello di cui abbiamo bisogno è, prima di tutto, una nuova modalità dell’attenzione. Per ottenere questa nuova modalità dell’attenzione i nuovi veggenti hanno messo a punto un sistema infallibile che coniuga disponibilità energetica, sobrietà, forza interiore e intento inflessibile. Questo metodo è la lotta al senso di importanza personale o meglio, come la definivano i miei insegnanti, alla concentrazione su se stessi.

Ho detto prima che la nostra modalità dell’attenzione viene definita dalla concentrazione su particolari insignificanti del mondo; ebbene quello che maggiormente condiziona la nostra attenzione è la concentrazione sulla nostra immagine e sul suo mantenimento. Riuscire a sbloccare il flusso coercitivo che ne deriva porta come conseguenza un immediato riposizionamento del punto di unione in collocamenti molto più efficienti, come il luogo dell’efficacia (o della non pietà) e della conoscenza silenziosa.

19 pensieri su “Il Punto di Unione

  1. Germano Caroli dice:

    Non so percèma tutto questo mi è chiarissimo, anche se non ho idea di come metterlo in pratica

  2. Marco Baston dice:

    Si. E’ un problema legato al cattivo allineamento del mondo e quindi a un assetto energetico interno non corretto. Di fatto siamo tutti un pò malati, dato che nessuna persona normale è in grado di eseguire l’allineamento in modo completo e impeccabile.

  3. Umberto dice:

    Quindi il senso dell’agguato è ottenere un allineamento perfetto che poi si traduce in un tonal perfetto? Ma questo significa una fissazione perfino maggiore di quella che noi tutti sperimentiamo normalmente?

  4. Marco Baston dice:

    Eseguire perfettamente l’allineamento significa applicare un intento inflessibile e mantenere la posizione. E’ la stessa cosa che che si fa nel sognare. Si traduce nella completa disponibilità dell’energia per quel dato allineamento, nella non dispersione e quindi poi con questa disponibilità energetica è possibile applicare il proprio intento inflessibile così sviluppato al movimento del punto di unione e mantenere una nuova direzione. In questo modo si ottiene la manovrabilità del punto di unione.

  5. Andrea dice:

    Buongiorno. È necessario un addestramento per iniziare ad individuare il punto di unione ( nostro è degli altri) oppure può avvenire attraverso l’osservazione?
    Grazie

  6. Marco Baston dice:

    Devo risponderti con un’altra domanda: hai letto “La soglia dell’energia”? Lì tutto questo è spiegato in modo molto chiaro. Ma per farla breve, certamente è necessario un certo tipo di addestramento, così come siamo stati addestrati a vedere il mondo nel modo ordinario ci serve una nuova preparazione per percepirlo diversamente.

  7. Fabio dice:

    per arrivare all’intento inflessibile bisogna innanzitutto seguirlo il punto di unione e verrà naturale produrre contemplazione, ricapitolazione, agguato, interazione e tutte le pratiche spiegate in questo sito
    la direzione dell’intento si chiama. Una volta fissato con piccole azioni è possibile spostarle in nuove posizioni

  8. Marco Baston dice:

    Io, semplicemente, espongo il punto di vista dei Toltechi in base alla loro esperienza. So che altre tradizioni la vedono diversamente e qui si può entrare in una discussione infinita su chi ha “ragione”. Ma non è una questione di avere ragione, bensì di vedere direttamente l’energia che scorre e trarre le proprie conclusioni da questa testimonianza diretta. La mia esperienza personale, quella dei miei insegnanti e quella di Castaneda mi dicono una certa cosa. Può darsi che ci inganniamo tutti quanti e il nostro vedere non sia sufficientemente preciso, però l’unica fonte attendibile che abbiamo è raffinare la percezione il più possibile, depurarla e arrivare fino dove è possibile. Non è la “verità”, è esperienza diretta da cui ognuno di noi può ricavare conoscenza. Per ora tutte le persone che io conosca che hanno potuto accedere alla percezione diretta dell’energia concordano su un certo tipo di conclusioni, quelle che ho esposto.

  9. Fabio dice:

    e come si pone rimedio? Ho intuito una cosa simile anche io
    cioè la consapevolezza si distrugge man mano
    attimo per attimo

  10. Michele dice:

    Che tu sappia, esiste un tipo di musica, o un tipo di suono particolare, in grado di spostare il punto d’unione?
    Grazie

  11. marco baston dice:

    Quasi ogni tipo di musica, dipende da quanto noi riusciamo ad agganciare e governare l’impulso iniziale

  12. Fabio dice:

    come si governa l’impulso iniziale? O meglio mi spiego ci vuole una base di preparazione oppure un’esperienza che ti porta agli strascichi? Io una volta ho governato l’impulso iniziale per arrivare all’intento inflessibile in seguito ad una brutta esperienza e ho fatto questa cosa per 3 settimane poi ora non ci riesco più

  13. Marco Baston dice:

    Tutta la musica sposta il punto di unione, in misura maggiore o minore secondo le nostre predilezioni, la nostra arrendevolezza e la nostra capacità di agganciarci e seguirla

Commenti chiusi