Contemplazione

fotoCarlos Castaneda accenna a questa pratica ne “Il secondo anello del potere”. Don Juan la usa per “far esplodere” la Gorda e le altre guerriere donne al posto delle piante di potere. Nel mio lignaggio tale attività è di importanza fondamentale ed è stata sviluppata e raffinata fino alle sue estreme conseguenze. 

 

La contemplazione è l’arte di sostenere l’attenzione. E’, in assoluto una delle tecniche più potenti ed efficaci che abbiamo a disposizione per riacquisire la totalità di noi stessi e farlo in modo sobrio e disciplinato.
La  contemplazione è un perfetto sostituto dell’uso delle piante di potere, anzi è molto meglio.
Con la contemplazione otteniamo movimenti controllati del punto di unione senza subire alcun danno, incrementando invece la nostra forza interiore e la disciplina necessarie per sostenere l’incontro con l’infinito. 


Ma di cosa si tratta? In sostanza consiste nell’usare la nostra percezione in modo inconsueto con l’obiettivo di accumulare silenzio interiore e intensificare l’attenzione fino ad oltrepassare una certa soglia critica, oltre la quale si ottiene la manovrabilità del punto di unione. Ciò che rende veramente speciale la contemplazione è che essa diventa efficace solo se noi siamo in grado di interagire col mondo, di collaborare col mondo, se siamo disposti a farci aiutare dall’oceano di consapevolezza in cui siamo immersi…….e se sappiamo come navigarci. La contemplazione parte dal presupposto che la consapevolezza è il prodotto della pressione del mondo su di noi: cioè che noi siamo consapevoli per effetto del mondo. Inoltre la contemplazione punta subito a un obiettivo fondamentale: riallineare correttamente le nostre emanazioni interne che sono ritorte su se stesse a causa della nostra concentrazione su noi stessi. In questo modo ci troviamo nuovamente allineati con l’infinito.


Per rendere più chiaro descrivo l’esercizio base. Questo si esegue semplicemente guardando un oggetto qualsiasi, preferibilmente qualcosa che non reagisca energeticamente per cominciare. Meglio evitare acqua, alberi e arbusti, fuoco, nuvole…
Devi guardarlo usando il centro del campo visivo senza fissare lo sguardo, ma muovendolo lentamente in un’area circoscritta. Il nucleo dell’esercizio consiste nel riuscire a sostenere l’attenzione, interrompendo il dialogo interno e portando tutti noi stessi sull’atto di guardare ciò che stiamo guardando. Ogni volta che ti scopri concentrato sui tuoi pensieri invece che sull’atto di guardare devi ricanalizzare l’attenzione per ricondurla alla contemplazione, finchè non riesci a sostenere l’attenzione nella direzione voluta a tua discrezione. Per aiutarti devi usare gli occhi in modo non ordinario, continuo, preciso.
Questo è l’esercizio base, quello preparatorio, poi si passa a tecniche via via più complesse (anche mentre si cammina) includendo l’udito, il tatto e infine….la volontà, il centro di potere e percezione che abbiamo nell’area intorno all’ombelico.
Quando si riesce a unificare la percezione nell’area della volontà è possibile cominciare a “vedere”  il mondo come energia. Chiaramente per arrivare a questo risultato serve molto esercizio.
La contemplazione si applica anche nell’agguato e nel sogno.
Nell’ambito dell’agguato si mette in atto una forma speciale di contemplazione che viene chiamata “contemplazione definitiva”, grazie alla quale possiamo mantenere uno stato continuo di intensificazione dell’attenzione qualunque cosa noi stiamo facendo. In questo stato appaiono chiari i flussi energetici coinvolti nelle nostre faccende quotidiane e quindi in quale modo possiamo intervenire nella vita di tutti i giorni per salvaguardare la nostra energia.
La contemplazione è anche una tecnica chiave per l’arte di sognare. Utilizzando le adatte tecniche di contemplazione è possibile entrare nel sogno direttamente, cioè mantenere la consapevolezza nel transito veglia-sonno, oppure arrivare a “sognare da svegli”. Questa è una condizione molto speciale che può concretizzarsi in due direzioni: sognare la realtà ordinaria oppure sognare un nuovo mondo.
Sognare la realtà ordinaria significa sostenere il mondo per mezzo della volontà invece che tramite la ragione. In questo stato vediamo le connessioni dell’intento e possiamo agire di conseguenza, godendo della predominanza del corpo energetico.
Sognare un nuovo mondo significa che abbiamo avuto accesso ad un altro allineamento, in quel caso la totalità di noi stessi non è più nell’allineamento ordinario.

UN SUGGERIMENTO PRATICO

Al mattino, appena ti svegli, come prima azione esegui una contemplazione di pochi minuti ma della massima intensità. Portati totalmente sull’atto di guardare ciò che hai scelto come soggetto di contemplazione, ferma il dialogo interno anche per pochi attimi. Questo modifica radicalmente l’intento della giornata; invece di cominciare passivamente, subendo fin dall’inizio il flusso dei pensieri, diamo un segnale diverso evocando lo sviluppo di un intento inflessibile.

17 pensieri su “Contemplazione

  1. giulio dice:

    Ciao Marco,

    In seguito a diverse pratiche e un percorso di molti anni, ho interrotto il dialogo interiore e lavoro sulla consapevolezza degli altri e sul loro risveglio, la tecnica della contemplazioen serve solo a fermare il dialogo interiore o ha altre utilità?
    Ho intenzione di acquistare i tuoi libri che ho letto dalle recensioni, hanno un taglio molto pratico e manualistico.
    grazie infinite per il tuo tempo

  2. Marco Baston dice:

    Ha infinite utilità, ma le trovi tutte nel libro (la soglia dell’energia) se decidi di prenderlo. Sulla contemplazione ci sono circa 150 pagine per cui sarebbe davvero difficile spiegarti qui a cosa serve.

  3. Sennar Karu dice:

    Ciao Marco, grazie del tuo utilissimo lavoro. Nel tuo libro hai parlato della contemplazione delle rocce. Volevo sapere cosa ne pensi del lavoro contemplativo con i cristalli. Lavorandoci nel corso degli anni e sviluppando una sintonia con i loro campi ho ottenuto dei buoni risultati anche nella contemplazione, utilizzando i cristalli di quarzo.

    Un abbraccio e un caro saluto

  4. Marco Baston dice:

    Con i cristalli si fa un tipo di contemplazione molto interessante che riguarda il sognare, che faremo anche nel corso del ritiro intensivo di aprile. In realtà in questo caso non si contemplano i cristalli bensì i riflessi di luce che essi emettono, o meglio che si producono al loro interno. Bisogna imparare a selezionare dei tipi di riflessi speciali che servono poi per farci da guida nel sognare verso precisi allineamenti.

  5. Fabio dice:

    sto imparando a contemplare gli oggetti tipo televisore spento o una qualsiasi cosa e vedo che si manifestano immagini di cose vissute
    è normale?

  6. Samuele dice:

    Ciao marco mi chiamo Samuele dove aver letto i libri di castaneda aorrofo sui tuoi scritti….sto praticando la conteolazione che descrivi quella base….. E provando mi sono venuti vari dubbi. Anzi uno.
    Come si fa con gli stati emotivi che emergono durante un esercizio cosi? A me esce rabbia o ansia oppure e spesso quando finisco di conteplare si fanno sentire molto cerco di accogliere di capirle di ascoltare ma niente forse e solo paura …… Si riesce a lasciare andare tali emozioni con la contemplazione? O ce bisogno di un lavoro che vada piu direttamente nel trauma? Grazie samuele.

  7. Giuseppe dice:

    Ciao Marco,
    sono Giuseppe, sto provando a contattarvi per partecipare all’incontro del 6 e 7 Luglio, essendo la prima volta credo di dover fare la tessera, vivo però a Londra, città in cui lavoro, perciò ho inviato un messaggio sulla vostra pagina facebook chiedendo un recapito telefonico per potermi mettere in contatto con qualcuno del team prima di effettuare pagamento e acquistare biglietti e tutto il resto. E’ possibile averlo? Vedo che sono riportati 2 numeri sull’evento delle emanazioni estese, posso magari chiamare ad uno di quelli?
    Un’altra cosetta, da mesi ormai pratico senza tregua e ovunque le tue tecniche di contemplazione, ho acquistato tutti i libri e li leggo e rileggo in continuazione mentre vado avanti con le tecniche, l’altro giorno dopo 3 giorni intensissimi di contemplazione nelle sue forme base e un pochino avanzate è successoa una cosa mai avvenuta prima, la camera dove mi trovavo stava crollando e un enorme brivido mi ha percosso in tutto il corpo gambe comprese…. la prima reazione che ho avuto è stata spontanea e quella di opporre resistenza e dopo alcuni secondi tutto è tornato come prima , mi è rimasta solo molta più energia. Non nego di aver avuto parecchia paura mista a meraviglia entusiasmo e tutto il resto. Essendo la prima volta volevo chiederti se come penso è stato uno scivolamento del punto di unione e se ho fatto male ad opporre resistenza, ovviamente è stato spontaneo perchè ho provato paura….. credo che stia iniziando a funzionare , è il quarto mese di pratiche quotidiane con aumento di intensità nei momenti liberi, al mattino presto e la notte. Anticipo che pratico la ricapitolazione ogni giorno, la quotidiana e le liste……
    Sarebbe ottimo avere anche se piccola una delucidazione…..
    Attendo vostre per l’incontro.
    Grazie
    G.

  8. Marco Baston dice:

    Devo chiederti una cosa: hai letto il libro sulla ricapitolazione. Lì è spiegato bene tutto questo.

  9. enrico dice:

    ho appena iniziato a leggere il primo capitolo sulla contemplazione..vorrei iniziare a contempalre la mattina come tu consigli..posso sceglere un statua del budda ..che ho a casa

  10. Marco Baston dice:

    Si, è l’effetto del silenzio che si accumula e poi agisce.
    La solidità della posizione de punto di unione cede. A quel punto accadono cose “strane”.
    Il consiglio è di non soffermarsi troppo sull’effetto in sé, ma cercare invece di acquisire la coscienza del processo in atto, in modo da assorbire esperienza.
    All’inizio è difficile che queste cose abbiano un senso comprensibile e comunque è meglio cercare di non tradurle subito in termini razionali, cioè di trovare una qualche spiegazione. Arriva col tempo, lasciando depositare le esperienze.
    Però non hai fatto male a fermarti. Meglio fermarsi prima piuttosto che andare oltre i propri limiti attuali.

  11. Marco Baston dice:

    Un oggetto tipo statua del BUdda, dal mio punto di vista, è troppo piena di significati, interpretazioni, convinzioni personali. Con la contemplazione noi cerchiamo di interrompere il flusso dell’interpretazione accumulando silenzio. E’ già difficile farlo con oggetti “neutri”, temo che diventi un’impresa assai più complicata se usiamo oggetti carichi di significati umani. Il concetto sarebbe rendersi le cose il più semplice possibile.

  12. Stefania dice:

    Salve Marco, sto leggendo il tuo libro La soglia dell’energia ed ho iniziato gli esercizi di contemplazione e trovo molto difficile arrivare al silenzio mentale, mi ritrovo a descrivere quello che vedo piuttosto che a contemplare, quando me ne rendo conto quello che faccio è ripetere a mente le istruzioni che ho letto nel libro…quindi mi sto rendendo conto che il dialogo interno sia onnipresente….è normale ? altri consigli per fare il silenzio interno? oltre a quelli che sto leggendo nel libro? grazie

  13. Marco Baston dice:

    Ciao, ottenere il vero silenzio non è cosa che si possa fare in poco tempo. Il silenzio si accumula e, col tempo, raggiunge il suo scopo. Inizialmente non ti sembra di fare gran che, ma è necessario insistere, usare la pazienza. Una cosa molto importante è cercare di avere continuità durante l avita quotidiana. Voglio dire che bisogna cercare di mantenere un livello minimo di silenzio. Cioè, se noi facciamo ore di contemplazione ma poi quando torniamo “normali” cediamo totalmente e ci lasciamo di nuovo catturare totalmente dal dialogo interno è tutto più difficile. La contemplazione deve inserirsi un po’ alla volta negli atti quotidiani, conquistare spazio un poco alla volta, fino a liberare aree molto più vaste. Un altro consiglio è cercare di individuare i tipi di contemplazione più adatti per noi. Quelli che funzionano meglio.

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